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venerdì 24 ottobre 2014

I fili colorati di Stefania Spanu

     
Nati, per diventare alberi di nuove stagioni [...] l'arte mi ha dato molto di più, mi ha dato l'ansia di infinito. Che me ne faccio io dei battimani se poi non capiscono?
(Maria Lai) 
Domenica mattina il cuore della nostra città si stiracchierà ancora sonnolento ma, affacciandosi sulle sue vie, rimarrà a bocca aperta: per le strade infatti non ci saranno solo due o tre passanti che fanno la passeggiata domenicale ma installazioni di innumerevoli fili colorati che da una via all'altra incorniceranno una facciata in via Barcellona, il Bastione, la Via del Fossario e il Palazzo di città.
La realizzatrice di questo suggestivo e bel lavoro è un'artista sorsense, Stefania Spanu, classe 1979, diplomata in "Arte del Tessuto" all'Istituto Statale d'Arte di Sassari e laureata in "Pittura" presso l'Accademia di Belle Arti dell'omonima città.
La sua installazione, "Il filo di Arianna", evento di apertura del festival Da dove sto chiamando e promossa dall’associazione culturale Ita ti nanta,  partirà alle ore 10:00 dal Piccolo Auditorium in Marina e attraverserà molti punti d'interesse fondamentali del centro storico di Cagliari. Ma non voglio dilungarmi ancora con le descrizioni: questi giorni, durante i preparativi dell'installazione, sono riuscita ad intervistarla e le ho rivolto qualche domanda; affido quindi la scoperta alla sue parole.

Ilaria:  Stefania, nella descrizione dell'installazione che realizzerai a Cagliari questa domenica," Il filo di Arianna", leggo che i tuoi lavori "prendono spunto dallo studio delle forme del corpo umano e della muscolatura, e subiscono il fascino della tradizione tessile della Sardegna, con l’intreccio di trama e ordito, che fondendosi creano movimento e spazio, in una mescolanza di colori che rimandano alla passionalità del rosso in contrasto con il nero"; tornando alle origini dei tuoi lavori e della tua arte, come si è fatta strada quest'idea di unire lo studio delle forme del corpo umano e il lavoro con i fili ed i tessuti?

Stefania: Nei miei dipinti, l’unione delle forme del corpo umano, della sua muscolatura, con la tradizione tessile sarda, intreccio di trama e ordito, è una naturale conseguenza di quella che è la mia formazione. Infatti provengo dall’Istituto d’Arte dove ho frequentato il laboratorio tessile,  e ho quindi avuto modo, a partire dalla progettazione, di realizzare manufatti tessili con il telaio sardo . Il percorso accademico e in particolare gli studi di anatomia, hanno fatto si che l’intreccio di fasci muscolari si fondesse con la tradizione tessile sarda.

I.:   Quali sono, se ci sono ovviamente, gli artisti o i maestri da cui trai ispirazione o hai tratto ispirazione per qualche tuo lavoro o per la tua idea d'arte ?

S.: Indubbiamente ci sono vari artisti a cui mi ispiro, per citarne un paio Emilio Scanavino, Maria Lai e tanti altri. Ma traggo ispirazione anche da quello che mi circonda, dalla quotidianità, dalla mia terra con i suoi colori, tutte cose che inconsciamente o meno caratterizzano i miei lavori.

I.: Ci racconti o ci sveli qualche dettaglio in più sul lavoro "Il filo di Arianna"? E credi sia importante coinvolgere i cittadini come partecipanti attivi in questo tessere di colori il centro storico di Cagliari?

S.: L’installazione “Il filo di Arianna”, prende ovviamente spunto dalla mitologia greca. Così come il filo aiutò Teseo all'interno del labirinto, i fili oggi ci guidano all'interno del dedalo di vie del centro storico cagliaritano. Un percorso cromatico e interattivo all'insegna del colore e delle sue qualità sensibili. Questa è la premessa a questo lavoro, nel quale la scelta dei colori predilige quelli primari e secondari, con le infinite possibilità che possono dare, per le sensazioni  che questi colori suscitano a livello sensitivo. Sarà quindi un esperienza ottico-sensitiva che mira a coinvolge tutti attivamente. È infatti fondamentale la partecipazione di tutti i cittadini che sono invitati a lasciarsi trasportare dai colori.

I: Se non mi sbaglio, ho letto che tu stessa “tessi i tessuti” con cui lavori; dove lo fai, dove hai imparato a farlo e credi possa essere importante al giorno d'oggi, rivalutare e valorizzare il lavoro artigiano al telaio?

S.: Come già accennato prima ho studiato all’Istituto d’Arte dove ho frequentato il laboratorio tessile, ed è li che ho avuto modo di imparare l’Arte della tessitura. Per realizzare i tessuti con i quali lavoro, e farli incontrare con i miei dipinti, ho creato uno spazio dedicato alla tessitura con il telaio verticale nel laboratorio nel quale dipingo creando anche nello spazio creativo una sorta di contiguità tra queste due arti. Ritengo che sia molto importante valorizzare e promuovere il lavoro artigiano al telaio, oltre a tutto ciò che è patrimonio culturale e tradizione.

I: Hai qualche nuovo progetto in cantiere per il futuro?

S: Qualcosa in progetto c’è ma è ancora in fase di sviluppo quindi non posso dire di più se non che sarà legato al gioco.

E con curiosità, mentre io e voi, cari lettori, fantastichiamo su questo progetto legato al gioco, andiamo tutti questa domenica a tessere di colori la città con Stefania e i suoi chilometri e chilometri di fili!
E ricordatevi: appuntamento dopodomani,26 ottobre 2014 alle ore 10.00 davanti al Piccolo Auditorium nel quartiere Marina!



Ilaria Demurtas



Installazione realizzata da Stefania Spanu

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