Nati, per diventare alberi di nuove stagioni [...] l'arte mi ha dato molto di più, mi ha dato l'ansia di infinito. Che me ne faccio io dei battimani se poi non capiscono?
(Maria Lai)
Domenica
mattina il cuore della nostra città si stiracchierà ancora sonnolento ma, affacciandosi sulle sue vie, rimarrà a
bocca aperta: per le strade infatti non ci saranno solo due o tre passanti che
fanno la passeggiata domenicale ma installazioni di innumerevoli fili colorati
che da una via all'altra incorniceranno una facciata in via Barcellona, il
Bastione, la Via del Fossario e il Palazzo di città.
La
realizzatrice di questo suggestivo e bel lavoro è un'artista sorsense,
Stefania Spanu, classe 1979, diplomata in "Arte del Tessuto" all'Istituto Statale d'Arte di Sassari e laureata in "Pittura" presso
l'Accademia di Belle Arti dell'omonima città.
La sua installazione, "Il filo di Arianna", evento di apertura del festival Da dove sto chiamando e promossa dall’associazione culturale Ita ti nanta, partirà alle ore 10:00 dal Piccolo Auditorium in Marina e attraverserà molti punti d'interesse fondamentali del centro storico di Cagliari. Ma non voglio dilungarmi ancora con le descrizioni: questi giorni, durante i preparativi dell'installazione, sono riuscita ad intervistarla e le ho rivolto qualche domanda; affido quindi la scoperta alla sue parole.
La sua installazione, "Il filo di Arianna", evento di apertura del festival Da dove sto chiamando e promossa dall’associazione culturale Ita ti nanta, partirà alle ore 10:00 dal Piccolo Auditorium in Marina e attraverserà molti punti d'interesse fondamentali del centro storico di Cagliari. Ma non voglio dilungarmi ancora con le descrizioni: questi giorni, durante i preparativi dell'installazione, sono riuscita ad intervistarla e le ho rivolto qualche domanda; affido quindi la scoperta alla sue parole.
Ilaria: Stefania, nella descrizione dell'installazione
che realizzerai a Cagliari questa domenica," Il filo di Arianna",
leggo che i tuoi lavori "prendono
spunto dallo studio delle forme del corpo umano e della muscolatura, e
subiscono il fascino della tradizione tessile della Sardegna, con l’intreccio
di trama e ordito, che fondendosi creano movimento e spazio, in una mescolanza
di colori che rimandano alla passionalità del rosso in contrasto con il
nero"; tornando alle origini dei tuoi lavori e della tua arte, come si
è fatta strada quest'idea di unire lo studio delle forme del corpo umano e il
lavoro con i fili ed i tessuti?
Stefania: Nei miei dipinti, l’unione
delle forme del corpo umano, della sua muscolatura, con la tradizione tessile
sarda, intreccio di trama e ordito, è una naturale conseguenza di quella che è
la mia formazione. Infatti provengo dall’Istituto d’Arte dove ho frequentato il
laboratorio tessile, e ho quindi avuto
modo, a partire dalla progettazione, di realizzare manufatti tessili con il
telaio sardo . Il percorso accademico e in particolare gli studi di anatomia,
hanno fatto si che l’intreccio di fasci muscolari si fondesse con la tradizione
tessile sarda.
I.:
Quali sono, se ci sono ovviamente, gli artisti o i maestri da cui trai
ispirazione o hai tratto ispirazione per qualche tuo lavoro o per la tua idea
d'arte ?
S.: Indubbiamente ci sono vari artisti
a cui mi ispiro, per citarne un paio Emilio Scanavino, Maria Lai e tanti altri.
Ma traggo ispirazione anche da quello che mi circonda, dalla quotidianità,
dalla mia terra con i suoi colori, tutte cose che inconsciamente o meno
caratterizzano i miei lavori.
I.: Ci racconti o ci sveli qualche
dettaglio in più sul lavoro "Il filo di Arianna"? E credi sia
importante coinvolgere i cittadini come partecipanti attivi in questo tessere
di colori il centro storico di Cagliari?
S.: L’installazione “Il filo di Arianna”, prende ovviamente
spunto dalla mitologia greca. Così come il filo aiutò Teseo all'interno del
labirinto, i fili oggi ci guidano all'interno del dedalo di vie del centro
storico cagliaritano. Un percorso cromatico e interattivo all'insegna del
colore e delle sue qualità sensibili. Questa è la premessa a questo lavoro, nel
quale la scelta dei colori predilige quelli primari e secondari, con le
infinite possibilità che possono dare, per le sensazioni che questi colori suscitano a livello
sensitivo. Sarà quindi un esperienza ottico-sensitiva che mira a coinvolge tutti
attivamente. È infatti fondamentale la partecipazione di tutti i cittadini che
sono invitati a lasciarsi trasportare dai colori.
I: Se non mi sbaglio, ho letto che tu stessa “tessi i tessuti”
con cui lavori; dove lo fai, dove hai imparato a farlo e credi possa essere
importante al giorno d'oggi, rivalutare e valorizzare il lavoro artigiano al
telaio?
S.: Come già accennato prima ho studiato all’Istituto d’Arte
dove ho frequentato il laboratorio tessile, ed è li che ho avuto modo di
imparare l’Arte della tessitura. Per realizzare i tessuti con i quali lavoro, e
farli incontrare con i miei dipinti, ho creato uno spazio dedicato alla
tessitura con il telaio verticale nel laboratorio nel quale dipingo creando
anche nello spazio creativo una sorta di contiguità tra queste due arti.
Ritengo che sia molto importante valorizzare e promuovere il lavoro artigiano
al telaio, oltre a tutto ciò che è patrimonio culturale e tradizione.
I: Hai qualche nuovo progetto in cantiere
per il futuro?
S: Qualcosa in progetto c’è ma è ancora in
fase di sviluppo quindi non posso dire di più se non che sarà legato al gioco.
E con curiosità, mentre io e voi, cari lettori, fantastichiamo
su questo progetto legato al gioco, andiamo tutti questa domenica a tessere di
colori la città con Stefania e i suoi chilometri e chilometri di fili!
E ricordatevi: appuntamento dopodomani,26 ottobre 2014 alle
ore 10.00 davanti al Piccolo Auditorium nel quartiere Marina!
Ilaria Demurtas
Installazione realizzata da Stefania Spanu |
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